Nel suo lavoro Radical Beauty, Ewa Doroszenko vuole mostrare come le fotografie elaborate digitalmente possano giocare con l’idea di bellezza e i suoi stereotipi.
Ewa Doroszenko (1983) è un’artista che vive e lavora a Varsavia. Nelle sue opere usa una miscela di pittura, fotografia e media digitali e anche in questo suo lavoro recente utilizza la fotografia come punto di partenza, per poi passare attraverso altre tecniche come l’elaborazione digitale e il collage.
Lei stessa così descrive metodi e finalità impiegati per realizzare le immagini della serie Radical Beauty:
Sebbene Internet possa sembrare un luogo disconnesso dal mondo fisico, gran parte dell’attività che vi si svolge influenza profondamente il modo in cui le persone si sentono al di fuori di esso. Nell’era dei social media, in cui l’individualità viene cancellata dall’autopromozione e la glorificazione della bellezza digitale mina la veridicità della vera espressione di sé, le donne molto spesso diventano insoddisfatte di ciò che vedono nello specchio. La tecnologia moderna fornisce alle donne strumenti che consentono loro di creare rapidamente un’immagine digitale da sogno di se stesse. Utilizzando varie applicazioni di bellezza, possono levigare, modellare i loro volti, sbiancare i denti, aggiungere qualche centimetro di altezza, allargare gli occhi, scegliere bocche diverse e utilizzare molte altre opzioni. In questa serie, ho cercato di sfidare la nostra fiducia nelle immagini costruite digitalmente nel contesto dell’era post fotografica. Il progetto è stato ispirato dai fallimenti e dai bug delle app di bellezza più conosciute, in cui i corpi vengono distorti.
Ho usato la fotografia come punto di partenza, insieme agli strumenti digitali, per creare un progetto espressivo che fosse sia una critica che una celebrazione dei progressi in corso nella tecnologia e nella cultura contemporanee. Ho impiegato molti metodi per creare immagini: preparare collage tridimensionali costruiti da immagini di stock, fotografare le scene, stampare in grandi dimensioni, manipolare fisicamente le stampe e modificare digitalmente le foto selezionate. Nel lavoro finale ho cercato di lasciare tracce visibili dell’elaborazione digitale, rivelando in parte i miei metodi di lavoro, per provocare discussioni sulla fotografia contemporanea.
Le immagini modificate digitalmente possono servire come fantasie ambiziose e occasionalmente possono persino avere un impatto positivo, quando sono solo effetti di intrattenimento gioioso. Ma il gioco in cui “il tuo corpo è un campo di battaglia” può essere davvero divertente? La frase dell’opera iconica di Barbara Kruger ha la stessa risonanza oggi come più di un quarto di secolo fa.