Patrizia Caraveo, astrofisica di fama internazionale, parla del cielo, dell’inquinamento gassoso e luminoso che lo contamina, dei satelliti e dei detriti spaziali che lo occupano sempre più numerosi… Un patrimonio comune – “Il cielo è di tutti” è il titolo del suo ultimo libro – che possiamo e dobbiamo difendere.
“Tutti siamo tristemente familiari con l’inquinamento luminoso. Sappiamo che troppi luci spengono le stelle e abbiamo imparato a promuovere strategie per limitare i danni della nostra illuminazione.
Ma adesso dobbiamo difendere il cielo da un altro pericolo: le mega costellazioni satellitari che vogliono fornire la copertura internet in tutto il mondo. Si tratta di una miriade di satelliti, più brillanti delle stelle visibili ad occhio nudo. Oltre ad essere un nuovo tipo di inquinamento, si tratta di una massiccia occupazione delle orbite
circumterrestri che rischiano di essere saturate da troppi satelliti con pericolo di collisioni.”
> EVENTO COLLATERALE alla mostra Una vita da scienziata
Patrizia Caraveo "Una vita da scienziata"
©Gerald Bruneau, ©Fondazione Bracco
Dal 2002 Patrizia Caraveo è dirigente di ricerca e direttore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano (IASF). Ha collaborato a diverse missioni spaziali internazionali dedicate all’astrofisica delle alte energie a cominciare dalla missione europea Cos-B.
Il suo campo d’interesse principale è il comportamento delle stelle di neutroni alle diverse lunghezze d’onda. È stata tra i primi a capire il ruolo fondamentale delle stelle di neutroni nell’astrofisica delle alte energie. Durante gli anni di ricerca sull’identificazione della sorgente Geminga, riconosciuta come la prima pulsar senza emissione radio, ha messo a punto una strategia multilunghezze d’onda per l’identificazione delle sorgenti gamma galattiche.
È membro dell’Unione Astronomica Internazionale. Dal 1997 è professore a contratto all’Università di Pavia dove tiene il corso di Introduzione all’Astronomia.