Francesco Amato
Francesco Amato (Arezzo, 1973).
Volti che non sono volti ma rimandano ai luoghi più bui dell’anima.
Paesaggi emozionali raffigurati da una maschera astratta.
Dissoluzione. Disgregazione ed inarrestabile decadenza.
Ricerca personale interiore che va oltre la sfera dell’apparenza.
Tentativo di delineare le diverse fasi che portano al dissolvimento del volto umano dipingendo l’inquietudine, il dolore, la passione, la rabbia, il tormento e tutte le emozioni che albergano nell’anima dell’uomo.
Sperimentazione nei materiali e nelle tecniche.
La mimica facciale è il principale mezzo di comunicazione tra l’individuo ed il mondo. Se però il volto viene distorto e disintegrato dall’arte il contatto con la realtà si perde. Si entra nella dimensione spirituale ed interiore.
Una figura senza volto acquista un linguaggio universale.