Sviluppata da Hanson Robotics e SingularityNET, Sophia è l’umanoide più avanzato al mondo.
Nel 2017 l’Arabia Saudita le ha conferito lo status di cittadina – primo robot al mondo a potersi fregiare di questo titolo – mentre le Nazioni Unite l’hanno nominata “Innovation Ambassador” del loro Development Programme.
Combinazione unica di arte, scienza, ingegneria, Sophia è un avanzatissimo strumento di ricerca nei campi della robotica avanzata e dell’intelligenza artificiale, in particolare per quanto riguarda le interazioni uomo-robot e le loro potenziali applicazioni. Per esempio, Sophia è stata utilizzata all’interno del progetto Loving AI, che studia come i robot possano interfacciarsi e adattarsi alle esigenze di noi umani.
Sophia può vedere, ascoltare e parlare grazie ai sofisticati moduli AI sviluppati in modalità open-source da scienziati e programmatori di SingularityNET, la piattaforma che si pone l’obiettivo di rendere accessibili a tutti le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Nel dicembre del 2017, Giulio Di Sturco ha ottenuto l’accesso esclusivo ai laboratori di Hanson Robotics a Hong Kong, “la casa di Sophia”, per realizzare questa serie fotografica senza precedenti nel luogo dove Sophia viene prodotta.
Dopo aver frequentato il corso di fotografia dell’Istituto Europeo di Design di Roma, Giulio Di Sturco fa le sue prime esperienze in Canada, collaborando con l’agenzia Grazia Neri, ed entra poi nel programma Mentor dell’agenzia statunitense Seven (VII Photo Agency). A soli 29 anni, si aggiudica numerosi prestigiosi premi del panorama internazionale: il World Press Photo 2009 nella categoria scatti singoli Arts & Entertainment, il Sony World Photography Awards 2009, primo premio nella categoria Contemporary Issues e il premio del British Journal of Photography. Con oltre 15 anni di esperienze lavorative internazionali, Giulio Di Sturco è oggi maggiormente impegnato nei continenti asiatico e africano e continua a sfidare i confini della fotografia documentaristica, perfezionando la sua estetica e espandendo il proprio vocabolario visuale attraverso nuovi e vecchi mezzi di comunicazione. Molti dei suoi lavori toccano importanti tematiche sociali, mettendo in luce le difficoltà incontrate dall’essere umano di fronte alle grandi trasformazioni tecnologiche e ambientali che stiamo vivendo.